È giovedì sera ed è già molto tardi. Devo assolutamente chiudere il giornale per mandarlo allo stampatore. Eppure, mentre giro tra i corridoi della redazione del quotidiano laPadania qualcosa non mi torna. Ho telefonate in sospeso, un appunto sulla scrivania che non ho ancora letto, uno speciale da preparare e allora, come per mettere ordine o tentare di arginare qualcosa di incompiuto e al contempo indefinito, chiamo Roberto Maroni.
“Ciao Segretario, in redazione oggi abbiamo deciso di aprire il quotidiano ancora sugli esodati del governo Monti ma domani vorremo sentirti per un’intervista … e …”
“No, niente interviste domani!” risponde lui senza lasciare margini di manovra.
Ecco, penso io, mi sono schiantata e adesso penserà che l’abbia chiamato solo per strappargli un’intervista e farmi dire come sarà composta la sua giunta lombarda.
Roberto Maroni da una manciata di giorni è stato eletto governatore della Lombardia, il primo leghista dopo l’era formigoniana. Sono certa che tutti lo stiano assediando per scoprire la squadra di governo, per avere i nomi degli assessori in anteprima. Chissà quanti giornalisti lo avranno già cercato oggi.
“Segretario, guarda che non ti voglio chiedere della giunta, so che presenterei la squadra nei prossimi giorni … io vorrei sentirti solo per avere una tua riflessione sulle critiche alla Macroregione che arrivano dal governo Monti …”
“No, nessuna intervista domani!” replica con freddezza.
Ecco, ripenso io, mi sa che, come direttore, stasera posso finire qui il lavoro e piantarla con questa insistenza. Dovevo capirlo subito, nessuna intervista. Forse parlerà, giustamente, a giunta presentata, vorrà stare qualche giorno in silenzio stampa
“Va bene, Segretario, nessuna intervista. Allora, se ti va, ti mando il pdf della prima pagina di domani e ci sentiamo quando vuoi … buona notte …”.
“Ma in prima pagina domani, almeno, hai scritto la notizia più importante?” Mi gela lui.
Ecco, vuoi vedere che ho bucato la notizia e devo andare in ribattuta con un nuovo titolo? Ma pensa te, ma perché ho fatto questa telefonata che non dovevo fare e che ora mi ribalta il giornale?
E allora un po’ indispettita rispondo tra il malmostoso e la risentita.
“E quale sarebbe la notizia d’apertura di domani???”.
“Ovviamente che domani, 15 marzo è il mio compleanno! Un giorno da celebrare, da onorare al meglio. Io starò con la mia famiglia, con i miei amici più cari con chi mi fa stare bene…nunc bibendum est!”
Ecco, pure la locuzione latina che tradotta letteralmente, significa “ora bisogna bere” e in un baleno io mi rivedo quattordicenne sui banchi del mio ginnasio.
Vorrei ridere, vorrei dire a Maroni che quel motto tratto da un verso di Orazio è la traduzione del celebre verso – νῦν χρῆ μεθύσθην – del poeta Alceo che amo visceralmente, insieme a Saffo e Anacreonte, ma siamo pur sempre alla Padania e allora butto lì una risposta sconclusionata.
“Sì, certo, vuoi che non lo sappia, anch’io sono di marzo come te, io li ho compiuti lo scorso otto marzo…”
“Siamo i migliori noi di marzo. Chi è nato sotto il segno dei Pesci ha un’intelligenza più articolata, ha l’ingegno e il temperamento degli artisti!”.
Di fronte allo Zodiaco mi taccio. Non so molto delle costellazioni della volta celeste se non che furono i Babilonesi a immaginare i 12 segni astrologici e che ora è troppo tardi per riflettere sull’incessante divenire del cosmo. Eppure, c’è una vitalità in queste parole di Maroni che mi fanno comprendere quanto fossi ottusa a parlare di politica e interviste mentre lui voleva solo parlare del suo compleanno. Allora trovo la forza di concludere con una battuta tra saggezza e quattro amici al bar.
“Avevi ragione Bobo, nessuna intervista. Domani nessuno ti chiamerà dal giornale! Ci sentiamo dopo il tuo compleanno. E mi raccomando … per il brindisi, solo bollicine lombarde!”
Riagganciato il telefono chiudo l’ufficio e saluto tutti. Mentre torno a casa ripenso alla telefonata.
Penso che un politico, anche quando sembra travolto dagli impegni, dalle richieste, da un’agenda bulimica, non deve perdere la sua umanità. Perché celebrare un compleanno con le persone che si amano è la più grande vittoria.
Forse, penso io, solo chi sa resistere alla tentazione del potere assoluto e sa rispettare la sacralità della vita privata, di una dimensione intima, di un tempo interiore che vince sulle vanità del mondo, potrà governare sé stesso e forse anche gli altri.
Quanti pensieri stasera Aurora, ma si sa, noi dei Pesci siamo un po’ sognatori…
Stay tuned!
Aurora Lussana