Nel 2008 Maroni diventa Ministro dell’interno: è la sua seconda esperienza al Viminale, dopo la prima, brevissima, nel 1994 Questa volta arriva al Ministero forte di esperienza di governo e con una squadra di persone di sua fiducia e competenti come consiglieri. Mi fa piacere ricordare l’avvocato Sassi, Franz Chinetti e tutti gli altri, a cui si aggiungeva il sottoscritto. Il mio compito erano questioni relative alla sicurezza e alle problematiche relative al territorio, tra cui l’efficienza delle forze dell’ordine. Un incarico delicato come non mai, interessante soprattutto per i rapporti con i vertici di Polizia e Carabinieri.
Confesso che avevo un po’ di timore reverenziale nei confronti di queste persone e dei vertici dei vari dipartimenti, ma il Ministro ci infondeva coraggio e tanta voglia di ben figurare. E così abbiamo fatto,forti anche del particolare rapporto che legava Bobo al Capo della Polizia di quei tempi, Antonio Manganelli, Direttore generale della pubblica sicurezza.Un connubio splendido tra due persone eccezionali. La fiducia di Maroni nei miei confronti era tale che mi affidava incarichi riservati inerenti certe attività delicatezza sul territorio nazionale.Non entro nel merito per ovvio motivi, anche perché alcune situazioni persistono tutt’oggi.
Una delle ultime volte che ho visto Bobo è stato a una cena organizzata in occasione della presentazione di un suo libro, quando rispose all’affermazione di un commensale che lo defiva un Grande Ministro dell’interno con queste parole: “Sono stato bravo perché avevo dei bravi Consiglieri,uno di questi è qui vicino a me.”
Questo era Bobo. Questo è il ricordo di Bobo che portereo sempre con me.
Stay tuned!
Luigi Peruzzotti