Da un po’ di tempo ho l’impressione che le domande siano più interessanti delle risposte.
Soprattutto in politica, la strana arte che le comprende tutte.
Coltivare il dubbio, interrogarsi sempre, senza paura di mettere in discussione le proprie certezze è forse l’insegnamento più importante che devo a Roberto Maroni. Ho avuto il privilegio di conoscerlo da vicino, di attraversare insieme i mari tempestosi di alcune vicende che mi tengo strette nella memoria. Ma quello che resta, oltre ai ricordi, è l’esempio di un uomo che non si faceva mai bastare niente. Sia nella vita di tutti i giorni, sia al cospetto delle domande, sempre nuove, che sorgono appena ci guardiamo intorno.
Così, nonostante dappertutto fioriscano “fabbriche di risposte”, noi pensiamo che sia possibile costruire un’alternativa.
Nel metodo, prima che nel merito.
In primis, smettere di guardare a “Chi” ha detto o fatto qualcosa, per tornare a chiedersi “Cosa” manca, perché il nostro quartiere, la nostra città, la nostra terra possano affermare la propria identità.
Quel diritto ad assomigliare a sé stessi che dovrebbe essere a fondamento di qualsiasi comunità che voglia dirsi libera.
Il passo successivo è aprirsi al confronto, perché a un autonomista non interessa quello che divide, ma ciò che ricuce la società intorno a un particolare modo di stare al mondo.
Da qui si può osare lo sguardo oltre la contingenza del momento, quella che Bobo chiamava “fase tattica”, per disegnare una mappa di futuri possibili.
Questo spazio nasce per ospitare testimonianze, materiali di repertorio, riflessioni, approfondimenti, notizie, idee, progetti, nel tempo che ciascuno vorrà e potrà dedicargli.
In questo medioevo postmoderno “il Bobo” vuole rappresentare una sorta di chiostro di campagna, rigorosamente di “rito ambrosiano”, dove una storia continua a vivere nelle parole e nelle azioni di chi sente il richiamo delle proprie radici.
Stay tuned!
Marco Pinti